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Lino Angiuli a proposito di Guido Oldani e del suo "Un sottopasso"

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Ebbene, finalmente è stato detto chiaramente: «certa poesia che fatica ad uscire dal guscio del recinto egoico finisce per negare e per negarsi al panta rei dell’Uno, acquattandosi dentro le quattro mura dello psichismo “privato”, in quanto si priva della prodigiosa possibilità di intervenire sulla cosiddetta realtà con l’energia dell’intuizione/intenzione/azione. Il soggetto e l’oggetto non sarebbero più separabili in nome di discutibili e improbabili gerarchie categoriali». È LINO ANGIULI a scriverlo su Ytali.com nel suo articolo 𝑃𝑜𝑒𝑠𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑖: 𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑜𝑠𝑖𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑙𝑖𝑏𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝐺𝑢𝑖𝑑𝑜 𝑂𝑙𝑑𝑎𝑛𝑖 𝑒 𝑀𝑎𝑟𝑐𝑜 𝐵𝑒𝑙𝑙𝑖𝑛𝑖 recensendo 𝑼𝒏 𝒔𝒐𝒕𝒕𝒐𝒑𝒂𝒔𝒔𝒐 di Guido Oldani e 𝑶𝒓𝒊𝒛𝒛𝒐𝒏𝒕𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒊 𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒂 di Marco Bellini. Così Angiuli a proposito di Un sottopasso : «l’opera di Guido Oldani apparsa per i tipi di Tabula Fati (Chieti, 2025) con il titolo Un sottopasso. Lamento bilingue per Michele Ubaldi , (...) deve il sottotitolo a...

Daniela Lupi traduce in rumeno la poesia "Stella senza luce" di Maria Pia Latorre da "È stato per caos"

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«Questa poesia mi ha toccato profondamente. In pochi versi racchiude la forza silenziosa di chi, pur perduto nel buio, trova ancora il coraggio di essere luce per gli altri. La Stella senza luce diventa simbolo di chi non smette di credere, di chi continua a esistere anche quando la speranza sembra spegnersi. Un piccolo inno alla fragilità, ma anche alla rinascita». Daniela Lupi Daniela Lupi Stella senza luce che ti confondi nel buio sii ritorno di fiamma per i disillusi sii pensiero nascosto per i ribelli sii confine slabbrato per i senzacasa sii lacrima asciutta per i pavidi Stella che attendi l'ultimo sole ai piedi dell'etere come se fosse l'ultima tua vita la nostra prima opportunità __________ Stea fără lumină ce te risipești în noapte, fii scânteie renăscută pentru cei dezamăgiți, fii gând tăinuit al rebelilor, fii hotar destrămat pentru cei fără adăpost, fii lacrimă uscată pentru cei ce se tem. Stea ce aștepți soarele din urmă la marginea eterului, de parcă ar fi ul...

Il commento di Gian Carlo Lisi alla poesia "Ho sognato" di Maria Pia Latorre in "È stato per caos"

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Gian Carlo Lisi (in foto), giornalista, animatore culturale e critico raffinato, commenta la poesia Ho sognato contenuta nell'ultima silloge di Maria Pia Latorre , È stato per caos , terzo volume della collana Polveri (Tabula fati, 2025).  Il commento è stato pubblicato nella rubrica poetica  Controverso , curata dallo stesso Lisi, sul numero di Taranto Buonasera online del 23 ottobre 2025. Gian Carlo Lisi HO SOGNATO Ho sognato il dolore degli ultimi salire la montagna Una processione di tristezza sporca a cercare lavoro in alta quota Ma gliel'hanno detto che lassù c'è solo roccia e ghiaccio sciolto? e come si fa ad andar su vestiti così? Nei bar illuminati i bianchi seduti coi loro cappuccini tiepidi leggono giornali senza pagine    La poesia di Maria Pia Latorre colpisce per la sua immediatezza e per la forza delle immagini che raccontano un dolore collettivo, attuale e concreto. In pochi versi l’autrice costruisce una scena di grande impatto visivo: “una p...

Adriana Giotti sulla collana POLVERI

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Sostenere la cultura e i cultori delle parole è moralmente necessario. Polveri è un grido contro la dissoluzione e l'indifferenza, è un tonico che rivitalizza la capacità di discernere il bene dal male e comprendere cause ed effetti della disfatta umana. Ma, soprattutto, è un tributo alle prerogative umane, alla ricerca delle bellezza e del valore della vita, alla contemplazione del tempo e dello spazio come elementi attraverso e verso i quali l'essere umano esiste.  Chi è stanco di parolai e monologhisti, chi anela a riscoprire il potere e il senso delle parole, chi vuole approcciarsi alla poesia con la certezza di apprendere o rievocarne il senso, troverà nei versi di Mauro Macario e degli altri autori della collana, la luce, la forza e il coraggio che solo i veri poeti riescono ad esprimere. Adriana Giotti

È uscito il nuovo volume di Alfredo Pérez Alencart, GLI ESODI, GLI ESILI

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È finalmente disponibile il 6° volume della collana P𝒐lveri , curata da Vito Davoli per il Gruppo Editoriale Tabula Fati . Si tratta de GLI ESODI, GLI ESILI di Alfredo Pérez Alencart nell'edizione italiana 2025 con traduzioni del curatore della collana e illustrazione di Miguel Elías. Il testo è disponibile sul sito dell'editore a questo link: https://tabulafati.com/ec/product_info.php?products_id=2711 Presto disponibile nei migliori store online. A. PÉREZ ALENCART, Gli esodi, gli esili , trad. di Vito Davoli, Tabula fati, Chieti 2025 Acquistalo sul sito dell'editore «Continuano gli esodi, gli esili, le migrazioni umane e si continua a fare, con fini xenofobi, un uso abietto delle disgrazie umane... Da due anni i miei editori e buoni amici João Artur Pinto e Cristina Vale mi chiedevano un libro da pubblicare con il marchio delle Edizioni Labirinto, con sede a Fafe. Ho preferito che facesse parte di un volume già pubblicato in Perù, la mia prima patria, dall’Università d...

Il commento di David La Mantia alla poesia "Il racconto della Terra" di Maria Pia Latorre in "È stato per caos"

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Lo sguardo dal finestrino di un treno, l'immagine di un viaggio apre la poesia di Maria Pia Latorre. È già una dichiarazione d'intenti. È la storia di un amore, una vera e propria dichiarazione verso la natura e verso l'umanità tutta. È la ricerca di una ecologia di pensiero. Che si fa acqua e benedizione, frutto dell'amore ( Ogni fiume e rigagnolo e linea d'acqua /che ha fecondato la terra/ come ha voluto eros ).  David La Mantia Ed ecco, di seguito, le immagini di questa campagna ancora incontaminata dal male nel suo cuore, illuminata dell'umanità dei contadini ( E la terra che ha generato il cielo e ha dato volto all'amore/si è fatta umano,/uomodonna figlio della terra/ e dei frutti/ uomodonna che accarezza con gli occhi le zolle/contadini con erbe e foschie nelle narici ).  Questa età dell'oro, non nostalgica, ma visionaria ed insieme terrena, elimina le differenze di genere. Uomodonna è la parola insistita, l'ossimoro che si fa fusione, che si f...

In dialogo con Maria Pia Latorre a proposito di "È stato per caos": le ragioni di un libro

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Maria Pia Latorre è poetessa e scrittrice particolarmente attiva nel territorio pugliese e specificatamente barese anche come attivista ambientalista, attività con la quale ha dato vita al percorso letterario denominato L'Isola di Gary , dedicato e ispirato a Gary Snyder, giunto alla sua quarta uscita, di prossima pubblicazione, che raccoglie contributi poetici regionali e nazionali attorno ai temi dell'ambientalismo. Insegnante di professione e promotrice culturale per passione, ha recentemente dato alle stampe la sua terza silloge poetica. In occasione dell'uscita della sua nuova raccolta È stato per caos , edito nella collana “Polveri” per i tipi di Tabula fati (Chieti, 2025), più che un'intervista, abbiamo dedicato qualche minuto a dialogare con l'autrice in un momento di vero e proprio scambio di pensieri sulla sua opera. L'intervista è stata pubblicata sulla pagina culturale del Quotidiano di Bari in due parti, nelle giornate di venerdì 19 settembre e mar...

Gianni A. Palumbo prefaziona "Un sottopasso" di Guido Oldani

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L’annuncio dell’età del “postumano”, con l’individuo ‘oggettificato’ al punto che per parlare di relazioni tra persone si debba assimilarle ai loro panni e cappotti, era già vivido nel Cielo di lardo , raccolta che Guido Oldani pubblicava per Mursia nel 2008. Perché quelle idee fossero elevate a chiarezza concettuale, si doveva attendere il pamphlet oldaniano dal titolo Il Realismo Terminale (Mursia 2010), espressione, nell’era delle ‘pandemie abitative’, di una «poetica» che è anche «una lettura del mondo: una fase del cammino dell’umanità aperto a esiti possibili di segno opposto». Questa poetica ha avuto forza aggregante considerevole, fino a produrre nel 2014 un conseguente Movimento. Subito è stata evidente la tensione del Realismo Terminale all’impegno civile, con la sua lucidità di sguardo sorretta dall’arma di un’ironia che, per ricorrere a un’espressione da Oldani riferita a Parini, è la vera «dinamite poetica». Gianni Antonio Palumbo A innervare Un sottopasso , silloge fino...

Adriana Giotti sull'opera poetica di Mauro Macario

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Il grave declino ideologico, intellettuale, civile e morale osteggia il riconoscimento e lo sviluppo dei talenti e pone evidenti limiti alla libertà d’espressione. Allo scrittore, cui è concesso un ampio margine di libertà nella rappresentazione di eventi e nella costruzione di situazioni, personaggi e dialoghi, non resta che adattarsi alla realtà contingente o rifugiarsi nella fantasia. Diverso è per il poeta, da sempre primario artefice, depositario e tutore della bellezza, del potere e del valore delle parole, che non può più limitarsi ad appagare la funzione tradizionale del patrimonio linguistico, a rendere intelligibili le idee, le opinioni e i concetti, e favorire la condivisione dei valori umani. Consapevole dell'arduo compito di salvare la parola dagli abusi e dai soprusi, Mauro Macario rifugge dalle composizioni particolaristiche, personalistiche e individualistiche, che piegano la poesia e l’arte alle intime intenzioni di un autore e alle sue personali aspirazioni, esige...